Si può fare.
Da quasi un mese, dopo circa 200 giorni di stop, abbiamo ripreso a portare i nostri giochi in legno nelle piazze d’Italia, attraverso uno specifico protocollo di sicurezza e con un pizzico di coraggio.
Abbiamo deciso di farlo quando abbiamo visto che, nonostante tutto, in una situazione catastrofica si stava aprendo un piccolo spiraglio e molti dei nostri committenti avevano bisogno di una spalla per provare ad organizzare almeno qualche evento nelle piazze dei propri Comuni.
E così il tour estate 2020 è partito dall’Umbria, per poi proseguire in Emilia Romagna, Marche, Campania, Abruzzo, Toscana, Lombardia, Lazio e chissà quale altra destinazione nei prossimi mesi.
Senza dubbio è tutto molto diverso dalla scorsa estate, ma comunque stimolante, soprattutto per lo spirito di collaborazione di tutte le persone coinvolte (fruitori, organizzatori, collaboratori vari) e per l’occasione che stiamo dando ai bambini di tornare finalmente a giocare in piazza, nelle strade, negli spazi pubblici, come sempre in maniera gratuita e con l’utilizzo delle mani.
Perchè, come stiamo ribadendo da tempo sui nostri social, se è vero che le mani sono da lavare più volte al giorno, che non si possono stringere, che non si devono portare su occhi, naso e bocca…è anche vero che, con accorgimenti professionali sulla sicurezza, le mani possono continuare a giocare, creare e costruire socialità.
E’ gratificante anche essere o essere stati, per molti Comuni, “il primo evento” dopo il lockdown, perchè vuol dire che abbiamo studiato un protocollo affidabile per svolgere la nostra attività in totale sicurezza e che i committenti (amministrazioni ed organizzatori vari) ripongono una grande fiducia in noi, nella nostra professionalità ed esperienza quasi ventennale.
Questo riconferma tra l’altro quello che abbiamo sempre ribadito: non si tratta solamente di portare dei giochi in giro, ma di predisporre un’installazione di piazza, considerando tante variabili e conoscendo il mondo degli eventi outdoor ed indoor.
Del resto “rerum omnium magister usus”, l’esperienza è maestra di ogni cosa, in questo complesso periodo ancor di più.